Scuola dell'Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° Grado ad indirizzo Musicale

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IL CORAGGIO MORALE DI UN CITTADINO

Gli alunni dell’I.C. “Deledda – S. G. Bosco” a lezione di legalità

presso l’Università di Taranto

tedesco

 

Il 25 marzo del 1995 nasceva Libera, l’associazione voluta da Don Luigi Ciotti che si prefigge ogni giorno, tutti i giorni, l'obiettivo di contrastare le mafie, promuovendo una cultura della legalità, fondata sulla Costituzione e sull’impegno civico. Libera si è costituita in numerosi processi contro la criminalità organizzata. "Costituirsi parte civile è una azione di civiltà fondamentale per riprendere la dignità violata da tanti anni, di inerzia, collusioni e connivenze consumati sulla pelle dei cittadini". Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1600 associazioni, gruppi, scuole e realtà di base territorialmente impegnate.

Premessa doverosa per introdurre un evento importantissimo al quale noi alunni della Scuola Secondaria di primo grado dell'Istituto “Deledda-San Giovanni Bosco” di Ginosa (classi seconde) abbiamo partecipato. Il 15 maggio scorso, si è tenuto, presso l’Università degli Studi di Taranto, dipartimento jonico dei sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo, un convegno dal titolo “Il coraggio morale di un cittadino… Giovanbattista Tedesco”, promosso appunto dall’associazione Libera.

La memoria di Giovanbattista Tedesco ci ricorda che la dignità di ogni uomo si concretizza quando si preservano i propri principi morali sempre e lo si fa per se stessi e per gli altri, tutelandoli anche nei confronti di chi non li rispetta, anche a costo del dono della propria vita.

Il meeting, dunque, era dedicato a Giovanbattista Tedesco, vittima di mafia, che ha perso la vita a Taranto. Era un ex carabiniere congedatosi, insieme ad altre persone, per entrare in un turno di vigilanza presso l’ex Italsider. Scoprì un traffico illecito di materiale ferroso. Il 2 ottobre 1989, sulla via di casa, fu freddato alle spalle da un gruppo di sicari. La sua famiglia ha vissuto il dolore in silenzio per anni, fin quando non ha incontrato 'Libera', che ha ridato loro un nome, un volto, una storia.

Libera testimonia la sua presenza che continua a essere un esempio.

Il 21 marzo, primo giorno di primavera, si ricordano le vittime di mafia. “Loro hanno perso la vita perché noi non siamo stati abbastanza vivi”: queste sono state le parole di Alessandro Tedesco, figlio di Giovanbattista.

Toccante è stato il momento in cui un giovane attore ha letto un almanacco con stralci di testi di grandi personalità come Antonio Gramsci e Bertolt Brecht aventi come tema la legalità.

"La scuola e l'istruzione disturbano la mafia e i mafiosi, che vogliono e devono essere invisibili. Si nasconde nei posti più belli, distrugge l'economia e porta dolore." Con queste parole si è voluto sottolineare l'importanza del ruolo della scuola nella formazione delle nuove coscienze. È questo l'insegnamento che Libera si propone di diffondere tra noi giovani studenti: le mafie si combattono facendo tutti insieme il nostro dovere di cittadini. Ed è grazie a questa associazione, a questi uomini e donne coraggiose che hanno fatto una scelta saggia, quella di ribellarsi alla criminalità, che noi oggi possiamo toccare da vicino la triste realtà che velatamente ci circonda; è grazie alla loro viva testimonianza che teniamo sempre alta l'attenzione verso situazioni che sono più vicine di quanto pensiamo, meno distanti dello spazio che ci separa da un televisore che ci racconta le storie di gente come noi.

In conclusione le dolci parole di conforto che papa Giovanni Paolo II rivolse al piccolo Alessandro Tedesco, che nel 1989 aveva solo otto anni “Nel mondo ci sono amore e odio, ma ricorda…l’amore vince sempre”.

                                                                                                di Giorgia Risimini II A

 

 

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