Scuola dell'Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° Grado ad indirizzo Musicale

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Il coraggio morale di un cittadino…Giovanbattista Tedesco

 

Lunedì 15 Maggio 2017 ci siamo recati alla sezione di Taranto dell’Università degli studi di Bari “Aldo Moro” per assistere al convegno “Il coraggio morale di un cittadino…Giovanbattista Tedesco”, che prevedeva anche la premiazione del concorso a cui hanno partecipato alcuni istituti di Taranto, Palagianello e Mottola. Questo convegno viene fatto ogni anno, organizzato da “LIBERA” Taranto, e ogni anno viene dedicato a una vittima di mafia pugliese. La prima edizione di questo convegno si è svolta l’anno scorso, e dedicata ad Antonio Montinaro, capo della scorta di Giovanni Falcone e ucciso nella strage di Capaci.

Quest’anno è stato dedicato a Giovanbattista Tedesco, ucciso nella notte tra il 2 e 3 ottobre 1989. Dopo aver lasciato l’Arma dei Carabinieri, egli entrò a far parte dell’Italsider di Taranto, e ciò lo portò a condurre indagini su criminali pericolosissimi. A portarlo alla morte fu una denuncia per traffico di materiale ferroso. Venne ucciso nel quartiere dove viveva dalla Sacra Corona Unita. Al convegno erano presenti la moglie Teresa e il figlio Alessandro, che è stato colui che ha portato la sua testimonianza: quando ha perso suo padre aveva solo otto anni. Non dimenticherò le parole del Papa Giovanni Paolo II quando ha parlato con Alessandro da piccolo. Alessandro aveva scritto una lettera al Papa per un compito che la sua maestra aveva assegnato. Nella lettera raccontò della morte del suo papà e se ne chiedeva il motivo. All’incontro con il Papa, il Papa disse che nel mondo c’è l’odio ma anche l’amore, e l’amore vince. In ricordo di Giovanbattista Tedesco, nel 2007 è stato organizzato il convegno “Vita Libera”, a cui hanno partecipato anche la moglie e il figlio. Successivamente hanno parlato vari membri di “LIBERA” nazionale. Tra di essi mi ha colpita molto la testimonianza di un’avvocatessa, che ha lottato per la costruzione delle scuole in un paesino della Sicilia. La mafia non lo permetteva, perché la scuola dava vita ad una città, la scuola crea una dignità, aiuta a diventare bravi cittadini. Così lei ed altri membri della Giunta comunale dormirono per molto tempo nei cantieri delle scuole in modo da controllare che la mafia non sabotasse i lavori, e così i lavori terminarorno. Si è parlato anche della presenza delle università nelle città, per dare la possibilità ai giovani di continuare a studiare.

C’è stato inoltre il contributo dell’attore Giorgio Consoli, che ha illustrato l’ “Almanacco della legalità”, in cui dedicava una poesia o un racconto a una vittima della mafia per ciascun mese dell’anno. Abbiamo ascoltato le parole di Peppino Impastato e di Gianni Rodari, e anche la storia di Luigi Fazio, ucciso dalla mafia a sedici anni. Questo almanacco è stato interpretato anche in modo scherzoso, con una poesia di Eduardo De Filippo, “ O paese ‘e Pulicinella”   orecchiabile e canzoniera ma con un significato profondo.

C’è stata poi la premiazione del concorso, a cui le scuole hanno partecipato realizzando quadri, slogan e scrivendo poesie in ricordo delle vittime della mafia. La nostra scuola ha ricevuto l’attestato di partecipazione al convegno in qualità di ospiti, anche perché Alessandro è venuto nella nostra scuola a raccontare la sua storia e abbiamo anche svolto delle attività sulla legalità insieme a lui. Da quest’incontro ho imparato che l’indifferenza è fatale, che bisogna conoscere per non rimanere indifferenti, per non cadere in errori che possono rivelarsi funesti. E’ stata un’esperienza che mi ha aiutata a crescere e a imparare tante cose a me sconosciute. Una giornata all’insegna del sapere e del ricordo.

Di Tinco Valeria, Classe 2^E, I.C. G. Deledda-S.G. Bosco

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