Scuola dell'Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° Grado ad indirizzo Musicale

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8 marzo

L’8 marzo si celebra la “Giornata internazionale della donna” che però negli ultimi anni è stata trasformata in una giornata commerciale. Uomini alla ricerca (magari su internet) di frasi ad effetto da inviare a compagne, amiche e familiari; i fiorai aperti tutto il giorno per soddisfare le tantissime richieste fatte per questa giornata; cioccolatini e dolci per testimoniare l’affetto e la stima per la propria donna. Eppure ogni giorno, con un aumento esponenziale negli ultimi anni, siamo sommersi da notizie terribili circa gli atti persecutori, stalking e i femminicidi nel nostro paese, da nord a sud.

Noi, dell’I.C. “Deledda- S.G. Bosco” , prendendo atto di ciò, abbiamo voluto commemorare questa giornata all’insegna della cultura e del ricordo in onore delle donne, in particolare di quelle ginosine.

La donna, da sempre considerata il sesso debole, è stata determinante in tutte le occasioni e situazioni che si sono presentate davanti ai suoi occhi e si è trasformata in capofamiglia durante le guerre per sopperire alla mancanza degli uomini impegnati al fronte; ha lottato per riconquistare la libertà, andando ad ingrossare le fila dei partigiani durante la Resistenza, le famose “staffette partigiane”; ha sostituito gli uomini nelle fabbriche, nei campi, nelle stalle; ha organizzato scioperi e cortei per il riconoscimento dei propri diritti a partire da quello di voto. Tutto questo negli ultimi due secoli. Nel 1946, l’U.D.I. (Unione Donne Italiane) cercava un simbolo, in natura, che potesse celebrare la prima Festa della donna del dopoguerra, specialmente a margine del suffragio universale. La scelta fu quasi obbligata: la mimosa è una delle poche piante a essere fiorita all’inizio di marzo e poi pur sembrando fragile, le sue radici affondano nella terra più impervia. Tante le donne che hanno lottato per ottenere diritti, per essere riconosciute come parte integrante e fondamentale della società civile.

La sera dell’8 Marzo, le porte del nostro Istituto si sono aperte per accogliere le famiglie e ospiti d’onore per un convegno, la cui cornice era la musica, le poesie e i passi più celebri della cultura classica, curata dagli alunni delle classi terze secondaria di primo grado. Donne, solo donne: alunne che hanno suonato brani come la “Carmen” di Bizet e la “Traviata” di Verdi, il medley “What a wonderful / La vie en rose”, pezzi di Beethoven, Mozart e Bach; alunne che, con un excursus storico, hanno declamato poesie e passi della Divina Commedia del grande Dante Alighieri, Guido Gunizzelli, Oriana Fallaci e Alda Merini; alunne che hanno interpretato, vestendo i loro panni, le donne di Ginosa che si sono distinte per il coraggio e la forza d’animo: Costanza Pinto Perrone, Carducci Volpicelli, Gemma Tuseo, Clarice Melodia, Dora e Italia Giannatelli, Rosa Pirato, Maria Aimè, la preside Maria Giannini. Per ognuna un pensiero, un aneddoto, una lettera della figlia come per Maria Aimè, una testimonianza emozionante di Franco Zito per la madre Rosa Pirato, un video tra i libri e i ricordi della preside Maria Giannini che ha lasciato un segno indelebile in tutti quelli che hanno avuto l’onore di conoscerla. In quel momento sembrava che fossero lì con noi a celebrare la forza, la determinazione delle donne.

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La Dirigente Scolastica, dott.ssa Luciana Lovecchio, che ha fortemente voluto questo evento, ha ringraziato tutti i presenti e ha sottolineato il fatto che ci sono ancora stereotipi circa il ruolo delle donne nelle istituzioni ad occupare posti di prestigio, si fa fatica ad accettare che sia una donna ad avere il ruolo di dirigenza. Il Sindaco, dott. Vito Parisi, ha ripreso il discorso dicendo che purtroppo sono molti i luoghi comuni che fanno da padrone nella nostra società: le donne dirigenti sono poche, le famose quote rosa da riservare perché altrimenti nessuna donna riuscirebbe ad entrare in politica, ma anche chi è troppo giovane non ha vita facile nonostante uomo. “ I vostri mariti e compagni dovrebbero essere qui stasera, i vostri figli” ha detto il sindaco, perchè si parla tanto di parità di genere ma c’è davvero molto da fare. Successivo l’intervento dell’ avvocatessa Antonella De Marco che si batte per le pari opportunità e ha sottolineato che solo il 30% delle donne lavora e sono meno pagate rispetto agli uomini. Bellissimo il monito che ha rivolto alle alunne: “La vostra dignità passa prima da voi e dal vostro corpo: rispettatevi. Per avere la libertà dovete avere un lavoro, dovete stare in piedi da sole: investite sulla cultura”.   E a proposito di cultura il prof. Carmine Carlucci ha invitato le alunne a formarsi perché la cultura è economia e la speranza è che i giovani possano migliorare la nostra terra. L’ammiraglio Confessore ha poi proiettato un video omaggio alle donne italiane che hanno ricevuto il premio Nobel per la pace o che hanno occupato ruoli di prestigio. La serata si è chiusa con la poesia in vernacolo “Le fèmmene andìche”, declamata dalla Sig.ra Anna De Luca, collaboratrice dell’istituto, perché proprio tutte le donne hanno collaborato alla riuscita dell’evento, unite, complici e solidali come solo le donne sanno fare. Un ringraziamento a tutti coloro che hanno dato il proprio per la buona riuscita della serata: insieme si possono realizzare grandi cose.

Prof.ssa Lucrezia Di Tinco

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